giovedì 9 aprile 2020

Dal nostro punto di vista....

Il nuovo Coronavirus visto dal
  nostro punto di vista

Ormai se non hai sentito parlare di coronavirus, significa che hai vissuto in una grotta. Su tutti i social e tutti i siti di informazione questa notizia del coronavirus sta facendo il botto, aggiungerei,  PENSA CHE FORTUNA!!! Una domanda che forse nessuno si sta ponendo è: come la stanno prendendo i giovani studenti? Io, diciamo male, non perché sono spaventato dal virus, capirai mi sto calcolando tutti i giorni il tasso di mortalità (se siete interessati ecco gli ultimi tre giorni).

data
Tasso di mortalità
Tasso di guarigione
08/03/2020
5,7%
9,7%
09/03/2020
5,8%
9%
10/03/2020
6,2%
11,7%

 Vedendo 6,2% al tasso di mortalità non dobbiamo preoccuparci perché significa che l’Italia è un paese di anziani, quindi, di saggezza. Ma tornando all’ impatto del coronavirus sui giovani, noi, ci dividiamo in due categorie: quelli che studiano fino alle 5/6 (come me) e quelli che non sanno neanche che cos’ è una videolezione o una piattaforma per scuola a distanza. Come tra noi ragazzi, anche dentro di me ci sono due idee opposte: la prima è che nonostante siamo a casa, devo comunque lavorare, ma la seconda è la fierezza per la task force della mia scuola perché, nonostante questa emergenza, stiamo lo stesso riuscendo a studiare e a fare lezione e, dato che quest’ anno mi sono impegnato al massimo, non credo che il maledetto 6 politico sia corretto anzi, preferirei prolungare l’ anno scolastico piuttosto che essere punito in questa maniera a causa di questo re dei virus.
 
Io, grazie alla scuola che ci sta facendo provare l’esperienza dello smart “working” sto anche realizzando una delle mie passioni e uno dei miei desideri: diventare più pratico con i computer; dato che i miei genitori sono molto impegnati con il lavoro sono costretto ad adattarmi e di conseguenza ad imparare da solo tutte queste cose informatiche. Diciamo che se un anno fa mi avessero detto: -Tra un anno sarai a casa per una pandemia- non ci avrei mai creduto e inveceora sono qui a casa e mi sento come in una sorta di futuro dark dove il mondo è perseguitato da un’Apocalisse zombie e tutti lavorano per sopravvivere. In poche parole, questo lavorare a casa mi sta quasi piacendo, pur con tutti i suoi lati NEGATIVI che non c’è bisogno che sia io a ripetere.

Flavio 

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